Il libro ricostruisce la rete letteraria della città di Venezia, considerata come un formidabile laboratorio culturale, teatrale e politico. Da Padova e Verona Conti e Maffei si spostano, facendo la spola con Venezia, oltre che con le grandi capitali europee. Accanto al mito della repubblica, Venezia è idealizzata come la città erede della romanità, come il luogo delle origini della nazione italica, celebrato con favole e versi cui partecipa anche Goldoni. Fra conversazioni, salotti e teatri, si elaborano grandi progetti che riguardano i governi e dunque la pubblica felicità. Quest’ultima si dispiega nell’idea che la letteratura e soprattutto il teatro dovessero riacquistare il buon gusto per educare alla felicità. Così i letterati creano favole nelle quali la felicità ha il prezzo della virtù, cui si accede con la rinuncia alle passioni individuali, e si cimentano nella scrittura di personaggi filosofi, paghi e felici nella loro atarassia che unisce l’aplomb inglese con la memoria dell’antico. Le lettere rendono felici: in questo slogan scelto dalla Felicità delle lettere, la più grande libreria e stamperia veneziana fondata da Smith e Pasquali, si annida il senso profondo dell’antiquaria e dell’indagine filosofica che attraversa pratiche e scoperte di quegli anni.
Felicità e letteratura a Venezia. Maffei, Conti, Goldoni / Alfonzetti, B.. - (2020), pp. 1-227.
Felicità e letteratura a Venezia. Maffei, Conti, Goldoni
B. Alfonzetti
2020
Abstract
Il libro ricostruisce la rete letteraria della città di Venezia, considerata come un formidabile laboratorio culturale, teatrale e politico. Da Padova e Verona Conti e Maffei si spostano, facendo la spola con Venezia, oltre che con le grandi capitali europee. Accanto al mito della repubblica, Venezia è idealizzata come la città erede della romanità, come il luogo delle origini della nazione italica, celebrato con favole e versi cui partecipa anche Goldoni. Fra conversazioni, salotti e teatri, si elaborano grandi progetti che riguardano i governi e dunque la pubblica felicità. Quest’ultima si dispiega nell’idea che la letteratura e soprattutto il teatro dovessero riacquistare il buon gusto per educare alla felicità. Così i letterati creano favole nelle quali la felicità ha il prezzo della virtù, cui si accede con la rinuncia alle passioni individuali, e si cimentano nella scrittura di personaggi filosofi, paghi e felici nella loro atarassia che unisce l’aplomb inglese con la memoria dell’antico. Le lettere rendono felici: in questo slogan scelto dalla Felicità delle lettere, la più grande libreria e stamperia veneziana fondata da Smith e Pasquali, si annida il senso profondo dell’antiquaria e dell’indagine filosofica che attraversa pratiche e scoperte di quegli anni.File | Dimensione | Formato | |
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